domenica 20 ottobre 2013

Tra Prosecco e Sangria

Per prima cosa vorrei ringraziare Giuseppe e Lucia per la bella serata che hanno organizzato sia per il buon vino che per il cibo tipicamente Napoletano. Detto ciò, in una serata di amici pescatori quale argomento poteva essere trattato???? Vorrei dire che ci conosciamo molto bene e che organizziamo parecchie uscite a mare insieme, quindi la vicenda che segue è totalmente vera. La storia non racconta di mirabolanti catture ma di mirabolanti disavventure, che tiene protagonista il nostro amico Fabio detto Survivor per l'appunto. Tra un prosecco e una sangria ecco il racconto. Cercherò di ricordarmi tutti i punti più salienti e più incredibili trattenendo le risate mentre scrivo. La storia inizia così:
In una giornata di questa estate il nostro caro amico Fabio decide di organizzare una battuta di pesca intorno al promontorio del Circeo, preciso che "intorno" è l'indicazione esatta di quello che voleva fare, cioè partire da Torre paola ed arrivare a Punta Rossa dove avrebbe ripreso la macchina lasciata lì la mattina e così fece.
Parcheggiata la macchina nel viottolo accanto all'albergo e accompagnato da un suo amico, decidono di passare la mattina sulla spiaggia di Torre Paola. Ore 17 Fabio decide che è il momento di iniziare a pescare. L'amico scherzando gli chiede: "a che ora posso chiamarti prima di dare l'allarme??"  
Il nostro Fabio risponde che non ce n'è bisogno ma il suo amico insiste e decidono che per le 21 Fabio lo avrebbe chiamato (non riesco a trattenere le risate). Fabio parte e come sempre è super organizzato, acqua con sali minerali, gatorade, fucile lungo, corto, torcia, pallone ad  alta visibilità..... è pronto per la missione.
Dopo pochi minuti dalla partenza arrivato sul primo tratto di costa, inizia a pescare, o almeno voleva...... Pedagnato il pallone si appresta a caricare il suo arbalete e nel momento di agganciare l'ogiva..... clacccc l'elastico si stacca dall'imboccolatura della testata nooooooooooo ..... cominciamo bene!!!! Ma Fabio è Fabio Survivor e da piccolo MacGyver insieme ad un altro sub riescono a sistemare legando e stringendo, di quà e di là, l'elastico. Ringraziamo l'altro amico sub per la disponibilità data. Sono le 18 e Fabio ricomincia a pescare, anzi comincia perché ancora non aveva iniziato. Pinneggiando e pescando Fabio pensa che si stia avvicinando alla macchina. Improvvisamente l'elastico cede di nuovo e il fucile lungo prende il posto di quello corto sotto al pallone. Il tempo passa, le catture non sono eclatanti e il sole sta per tramontare. Fabio decide di smettere di pescare e pinneggiare più velocemente per arrivare prima che diventi buio. Ad ogni scalino di roccia che scavalcava immaginava di avvistare prima o poi il faro o la lingua di roccia che caratterizza Punta Rossa ma non fu così , nel frattempo si era fatta notte!!! Il buio era calato e il detto che  non tutte le ciambelle escono col buco si avverava, anche la sua piccola torcia l'aveva lasciato, si era rotto il perno di accensione . Pinneggiare nel buio totale intorno ad una montagna non credo sia molto piacevole..... ad un certo punto scavalcando un altro gradino di roccia vede delle piccole luci in lontananza, avvicinandosi capisce che erano dei cannisti che pescavano. Non so che pensieri abbiano avuto quei poveretti vedendolo avvicinare ed è strano che non siano scappati (non riesco a trattenere le risate )... Tramortito Fabio esce dall'acqua e si adagia su uno scoglio, quelle luci amiche gli chiedono se andava tutto ok e se stava bene. Fabio risponde che era tutto ok, si scola tutto quello che era rimasto da bere e si addormenta per pochi istanti. Ritornato in se e bevuto anche quello offerto da quei poveretti, gli  spiega cosa era successo, da dove era partito e  gli chiede dove fosse e quanto mancava per arrivare a Punta Rossa. I due increduli gli spiegano che salita la montagna doveva passare una sbarra e proseguire per un km lungo la strada. Fabio saluta e si avvia . Io conosco un pò la zona e  già di giorno è difficoltoso risalire il promontorio pensa di notte!!!
Infatti il povero Fabio carico di pesi e di tutta l'attrezzatura deve faticar non poco per risalire, oltrepassando piccole stradine dove per forza di cose devi rimanere appiccicato con la faccia sulla roccia tipo "geco" per non cadere giù, poi finalmente riesce ad intravedere una lingua di terra amica .... la montagna era stata scalata ora bisognava trovare la sbarra e proseguire diritto. La notte era buia, la luna non era ancora sorta e nel silenzio del bosco qualche rumore proveniva dalla boscaglia ......cinghiali.!!! Andiamo bene !!!!!!!! Il fucile lungo era rotto quello piccolo poteva servire giusto per grattargli la schiena l'unica soluzione era abbaiare come se fosse un cane......(qui non trattengo più le risate). Funziona!!!!! Almeno per ora !!!!!!!!!!!!  Fabio prosegue il cammino ma si accorge che la strada invece di scendere inizia a salire. Poco più avanti vede delle luci provenire da delle case e giustamente, quasi alle ore 23, suona !!! Ad aprire una suora  (se bene ricordo dal suo racconto) non oso pensare quello che gli sia passato nella testa nel vederselo davanti (miracolooooo). Lui tranquillamente spiegava e chiedeva quale fosse la strada per ritornare verso la macchina. La suora che per professione deve aiutare il prossimo gli spiega che deve tornare indietro per un km e prendere un altra strada. Fabio saluta, ringrazia, e ricomincia a camminare. Nel suo lungo "pellegrinare" per la boscaglia sente avvicinarsi una macchina  e per sua fortuna l'autista invece di investirlo per la paura si ferma . Aprendo di pochi centimetri il finestrino gli chiede cosa facesse e dove stesse andando e lui spiega che era partito da Torre Paola per pescare ed era arrivato fin qui. L'autista incredulo gli dice che era impossibile, ma Fabio con la sua solita ironia, gli dice che era partito alle 17 del pomeriggio e purtroppo si era fatta notte e per necessità era dovuto uscire dall'acqua in questo punto del promontorio. Il povero autista gli indica la strada e fugge vie. Fabio è di nuovo solo nel buio della notte ma è sempre più vicino alla macchina. Dimenticavo di dire che ormai erano le 23 e che il suo amico aveva provato sicuramente a chiamarlo senza ottenere risposta. Finalmente Fabio arriva alla macchina stremato e distrutto. Il cellulare intorno al Promontorio non prende e l'unica soluzione del buon Fabio è chiamare i carabinieri per chiedergli di avvisare l'amico che si trovava in caserma prima che desse l'allarme di sparizione (rido). Il giorno dopo, visto che la serata non gli era bastata è rientrato in acqua nello stesso posto ed ha preso un bel barracuda di 1,7 kg. A volte la sfortuna ti porta fortuna. Questa è la fine della storia di una simpatica serata d'estate....

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